lunedì 28 settembre 2015 22 vostri commenti

Sempre più soli

Aveva ragione Pietro Ingrao, indignarsi non basta.
In questi anni non lo abbiamo ascoltato, o forse troppo poco. Lui che si è sempre domandato nella sua vita cosa poteva fare di fronte ad un'ingiustizia e noi fermi ad aspettare che altri facessero o ci indicassero dove andare.
Ora è tempo di masse sempre più spaventate, di individualismo che prevale mettendo da parte i concetti di collettività e di comunità. In questi giorni assisteremo alle lacrime di coccodrillo che coloro che si spacciano per politici utilizzeranno per Ingrao, a partire dal premier Renzi pronto a rilasciare la sua dichiarazione... A tutti noi mancherà la sua passione, la sua sobrietà, il suo sguardo, la sua inquietudine che ne ha fatto uno dei testimoni più scomodi e lucidi del Novecento, della sinistra, del nostro Paese.
100 anni di politica anche nell'ultimo periodo in cui le forze erano sempre di meno e molti insegnamenti che dovremo tenere stretti, come quello indirizzato ai giovani.
"Pratica il dubbio ogni volta che l’agire collettivo contrasta col tuo sforzo di essere libero"
Uomo d'altri tempi in cui compagno voleva dire qualcosa.


mercoledì 23 settembre 2015 13 vostri commenti

ApProfitto

"Dobbiamo fare un profitto!"
Questa potrebbe essere la frase adatta a rappresentare la nostra società. A dirla è Martin Shkreli il CEO, tradotto il capo, della Turing Pharmaceuticals start-up farmaceutica che in agosto ha comprato il medicinale Daraprim, farmaco che serve a curare Aids, malaria e toxoplasmosi negli Stati Uniti.
Si potrebbe pensare ad un dinosauro dell'economia e invece no si tratta di un 32enne., quando si dice largo ai giovani.
Domanda stupida la mia. Ma come è possibile che un farmaco che serve a curare una malattia come l'AIDS sia ancora in mano a privati?  A cosa servono le migliaia di raccolte di fondi per la ricerca se poi i farmaci che si trovano vanno ad aumentare le casse di pochi personaggi come questo?
Lo so sto pensando ad un mondo impossibile dove un farmaco non costi 750 dollari (prima ne costava 13,5), dove un brevetto di una medicina vitale diventi di dominio pubblico,  dove uno che incrementa del 5000% un farmaco per la vita passi il resto dei suoi giorni in prigione.
I sogni rimangono tali quando il profitto domina.

lunedì 21 settembre 2015 17 vostri commenti

Politica del carro

Le urne si sono chiuse, verrebbe da direi nuovamente, in Grecia. Ancora una volta il popolo greco si è espresso a favore di Tsipras.
Lo ripeto, credo che si debba imparare dall'orgoglio dei greci uniti nel dire no alle politiche europee di marca tedesca e all'egemonia delle Merkel.
Altro appunto da segnare è il fatto che dire cose di sinistra non è poi così impossibile, i problemi che ci sono nel mondo possono essere affrontati con soluzioni di sinistra, i danni di questo tipo di capitalismo sono sotto gli occhi di tutti. Dalle nostre parti però si continua ad andare da verso altre direzioni, anzi si va un po' ovunque seguendo il vecchio metodo democristiano.
Ora mi auguro che certa gente abbia il buon gusto di non esultare per la vittoria di Tsipras, qui da noi coloro che dicono di essere di centro-sinistra sono arrivati anche a criticare chi fa sciopero, perché fondamentalmente vorrebbero negare anche quello.
Il carro greco è partito, non so dove porterà e se riuscirà a risolvere la situazione, ma ho già ben presente chi tenterà di salirci sopra.
martedì 15 settembre 2015 21 vostri commenti

Don Pino

La mia reazione non la ricordo, sono sincero. Era l'ultimo anno delle superiori, il 1993, quello in cui occupammo la scuola, l'anno della politicizzazione, il più difficile per l'esame come spada di Damocle e il più triste perché in fondo lì ci stavamo bene.
Era il 15 settembre uno dei primi giorni di scuola e  arrivò la notizia. La Mafia, sempre lei, aveva ammazzato un prete. Uno di quelli di strada, uno di quelli che toglieva i bambini dalle mani di cosa nostra, che cercava di dare un futuro e fare vedere una via di speranza.
Don Pino Puglisi.
Quella sera due colpi di pistola alla nuca cercarono di chiudere per sempre quella luce che aveva acceso per qualcuno. Non ci riuscirono, perché il testimone poi venne preso in mano da altri, anche loro soli come spesso lo fu Don Pino. Un prete scomodo non solo alla mafia.
Qualcosa in fondo insegnò anche a noi piccoli estremisti di quel tempo sempre pronti a criticare tutti i preti.
giovedì 10 settembre 2015 23 vostri commenti

Cattedre folli

Non sono un giurista e spesso davvero fatico a capire la legge.
Oggi leggo le dichiarazioni di Giovanni Scattone... "non sono più sereno, rinuncio alla cattedra". Non ero neppure a conoscenza del fatto che gli avessero assegnato l'incarico, anche perché ero rimasto al punto della storia in cui veniva condannato per l'omicidio della povera Marta Russo.
Ora sia chiaro entrare nel merito di queste vicende è sempre difficile, ma mi domando come si possa assegnare una cattedra universitaria di psicologia ad un uomo condannato per l'omicidio di una studentessa. 
Ricordo ancora quei giorni del 1997, avevo 22 anni e andavo proprio all'università. Ho ancora in mente la paura e l'ansia di quei giorni.
Il caso in passato era ritornato alle cronache per il fatto che Scattone aveva ripreso ad insegnare proprio nell'ex liceo di Marta Russo.
Funziona così, la famiglia oltre al dolore della perdita di una figlia in questi anni ha dovuto sopportare questi ulteriori affronti.

venerdì 4 settembre 2015 23 vostri commenti

Dimenticati!

Il mondo, il web e i nostri pensieri in questo momento si stanno dividendo sulla necessità di pubblicare la foto del bambino annegato.
Lo dico francamente, non so dove stia la ragione, io non l'avrei pubblicata. Ho visto quella foto e non riesco a togliermela dalla testa, come non possono sfuggire alla mente altre immagini del passato. 
Il punto è proprio questo. Dimentichiamo tutto troppo facilmente, le stragi in mare ormai sono all'ordine del giorno e le immagini dei treni e dei camion pieni di braccia che chiedono aiuto stanno facendo il giro del mondo.
Purtroppo passeranno anche queste foto e di Aylan e Galib, così si chiamavano i due fratellini, non si parlerà più. Gli indignati del momento, quelli che magari il giorno prima si lamentavano dei troppi immigrati per strada, ricominceranno la loro vita, tra una predica del prete e l'altra voltandosi dall'altra parte all'uscita della chiesa e annuendo ai discorsi di Salvini.
"Mi sono scivolati dalle braccia" questo ha dichiarato il padre dei bambini, a noi sta scivolando l'umanità lasciando l'occidente, che spesso bombarda quei paesi, solo nella proprio individualismo. 
Perché i muri più difficili da abbattere spesso stanno nei cervelli degli uomini.
giovedì 3 settembre 2015 3 vostri commenti

Passi lenti

Scrivere questa cosa proprio qui  probabilmente potrebbe far sorridere. Ma a volte capitano cose che portano a riflessioni, anche semplici, ma pur sempre riflessioni.
Lo scooter dal meccanico offre inaspettatamente la possibilità di fare un bel po' di strada a piedi, assaporare la lentezza dei passi, senza la frenesia del traffico, i clacson, l'inveire contro quello davanti che va a 20 all'ora, insultare quello che non mette la freccia o fare la faccia brutta al passante che spunta all'improvviso tra due macchine.
Ieri mi sono gustato per due ore la mia città, cercando anche di tirare su il naso, perché spesso osserviamo solamente quello che è alla nostra altezza o nel mio caso ciò che spunta dal casco.
Non so se camminare, come diceva Chatwin, "può guarire il mondo dai suoi mali", so però che un mio grande amico diceva che così poteva stare vicino davvero alle cose, godere dello spazio e pensare.
Chissà magari sono i giorni che abbiamo passato in montagna che mi portano a fare questi discorsi o magari è solamente la voglia di lentezza e il piacere dell'assenza della frenesia.
martedì 4 agosto 2015 29 vostri commenti

Un anno

Eccoci qua. Esattamente un anno fa a quest'ora e questo minuto ti tenevo tra le braccia dopo aver esclamato più di una volta "che meraviglia!". E diventavo papà.
Il mio sguardo che continuava a posarsi un po' su di te e sugli occhi belli e stanchi di tua mamma.
La sera prima, ancora inconsapevoli, io e tua madre ci siamo mangiati un bel po' di focacette al formaggio e poi, chissà perché, abbiamo deciso di prendere la culla dai nonni e portarla a casa.
A mezzanotte mentre stavo leggendo il diario di Kafka (ahhhhh) ricordo ancora quella voce "ho sentito un movimento strano", cinque minuti dopo ancora, e poi ancora. 
Tranquilli cronometro alla mano per capire quanto passava da una contrazione all'altra... 10 minuti poi verso le due 30 minuti, quasi convinti di un falso allarme, poi di nuovo 10 minuti e poi alle 5 del mattino di corsa in ospedale, con tuo papà alla guida della macchina per la prima volta.
Poi le parole della dottoressa... "ma no tornate a casa tranquilli"... poi invece il ripensamento... "facciamo così fatevi un giro qui vicino e poi tornate"... siamo rimasti in sala d'attesa e infatti meno di un'ora dopo ricovero.
Il resto l'ha fatto tutto la tua splendida mamma, io ho cercato di stare tranquillo fino alle 15.15 quando l'ostetrica ha urlato venga papààà presto, mi ero appena seduto su una poltrona vicino al lettino. Della serie scatenate l'inferno.... una squadra di gente entrata all'improvviso, io con la maglia del Portogallo poi sei arrivata tu. E mi sembravi blu all'inizio e lunghissima. Non dimenticherò mai quel momento.
Qualche giorno dopo finalmente a casa, poche nanne e tante poppate. 
Da coppia che andava in giro per l'Italia in scooter per ritrovarsi ed innamorarsi ci siamo trasformati in genitori.
12 mesi di meraviglia, una continua scoperta del mondo tramite i tuoi occhi azzurri. 
Le ninne nanne più assurde, i balletti per farti ridere, il tuo sorriso con le canzoni rock, la lotta per metterti i vestitini, i pannolini, i giochini assurdi e difficili da montare, i primi vocalizzi, quel papà che hai detto qualche mese fa, quel mamma che dici nei momenti di difficoltà, le risate dentro al bagnetto, la prima doccia insieme, i ruttini, l'uscita della famiglia, la prima volta in macchina, l'ansia per le gattonate e le testate, le coccole per farti passare le coliche che per fortuna non hai più, la prima volta in autobus con i nonni, i tuoi amici pupazzi, quei 7 dentini che spuntano ogni volta che ridi, le nostre litigate, la notte che ti sei alzata in piedi nel lettino e hai preso il telefonino di mamma... e tanto altro.
Continuiamo a scoprirci insieme, io papà, la mamma e te come figlia. Ci hai cambiato la vita, era già bella l'hai resa speciale. Purtroppo in questi mesi hai perso due persone che ti volevano bene, la tua cara nonna materna e un amico vero, il tuo sorriso ci sta aiutando a superare questo momento terribile. Ti racconteremo quanto ti volevano bene, e continueremo a scrivere la nostra storia amore mio. Spero di essere sempre all'altezza della situazione e di non deluderti mai.
Auguri Greta, tuo papà.
martedì 14 luglio 2015 20 vostri commenti

Note educative

In questi mesi di paternità mi sono domandato parecchie cose. Ultimamente la domanda che mi passa per la testa è... ma cosa fumavano gli autori delle canzoni dei bambini?
Ad esempio...

tre civette sul comò che facevano l'amore con la figlia del dottore il dottore s'ammalò ambarabaciccicoccò

...parliamone. Le civette che fanno l'amore con la figlia del dottore non mi sembra un ottimo esempio da proporre. Ma non finisce qui perché...

Oh! bella, bella, bella, la storiella del cacciatore che si mise a far l'amore con la cornacchia del Canadà

...eh dai ancora con questa promiscuità. Ma per non farci mancare niente abbiamo anche la filastrocca in versione Quentin Tarantino...

E cinquecento cavalieri con la testa insanguinata con la spada sguainata indovina che cos’è. E sono, sono le ciliege! Sono, sono le ciliege. Sono, sono le ciliege che maturan nel giardin

...basta credo metterò i Sex Pistols, Ac/Dc e Poison, molto più educativi.

mercoledì 8 luglio 2015 22 vostri commenti

Accendete i cervelli


Le condizioni della Sanità ligure, ma potrei dire di buona parte del paese, sono note a tutti. La giunta Burlando targata Pd ha fatto i suoi danni tagliando servizi a destra e a sinistra,  chi lavora nel sociale come me sa di cosa parlo, quote asl bloccate per ingressi nelle residenze protette, tagli alla riabilitazione dei disabili adulti e minori, mentre i direttori delle Asl potevano vantare di premi di produzione legati ai tagli effettuati e potrei andare avanti.
Ancora prima la giunta Biasotti targata Forza Italia (perché non è vero che non hanno mai governato la Liguria) famosa per avere regalato corsi di informatica con tanto di computer agli anziani, aveva lasciato un buco che ancora oggi non si riesce a quantificare, oltre a spendere una marea di soldi per la nuova sede regionale.
Ora ci ritroviamo come assessore regionale alla Sanità, Sonia Viale della Lega, che possiamo ammirare in una dimostrazione del suo curriculum per ricoprire il nuovo posto.
Naturalmente nessuna esperienza in ambito sanitario, trattasi del vecchio metodo di spartizione di cariche in stile democrazia cristiana, però se ci sarà da accendere una ruspa l'assessore probabilmente sarà la prima ad offrirsi.

lunedì 6 luglio 2015 22 vostri commenti

Lezioni greche

Dalla vicenda greca direi che portiamo a casa, per ora, parecchie lezioni.
Lezione numero 1
Qualcuno ha ridato un senso alla parola democrazia contrapponendosi all'arroganza dei burocrati di Bruxelles che trattano le persone come numeri e non come esseri umani dall'alto dei loro conti in banca.
Lezione numero 2
L'Europa è uscita allo scoperto mostrando a tutti il suo indirizzo capitalistico liberista senza freni mettendo dei veti alle ipotetiche politiche finanziarie di Tsipras che sarebbero state indirizzate verso chi i soldi li ha ancora e non verso i pensionati al minimo.
Lezione numero 3
Al posto della bandiera dell'Unione ormai bisognerebbe mettere quella tedesca visto che non si parla più di istituzioni europee ma solo delle voglie di Angela Merkel.
Lezione numero 4
L'Economia non è una scienza esatta. Già perché negli ultimi giorni abbiamo letto di tutto. Dal cataclisma che si sarebbe abbattuto dopo il NO, all'economia greca rilanciata in caso di SI, alla sopravvivenza solo fuori dall'Europa. Nemmeno i nobel hanno trovato un punto comune.
Lezioni numero 5
In Grecia ci si dimette anche vincendo. Infatti oggi leggiamo delle dimissioni di Varoufakis "per aiutare Tsipras nella trattativa".
Lezione numero 6
Tsipras è uno statista con le palle. Tiene duro con la Merkel, vince il referendum e poi per far vedere all'Europa che vuole ancora rimanere nell'unione con una trattativa seria chiede a Varoufakis di dimettersi, visto che non è apprezzato da Bruxelles.
Lezione numero 7
Il carro del vincitore ha le porte aperte... un po' di tempo fa in Italia al nome di Tsipras si sorrideva, qualcuno non lo conosceva nemmeno, ora per andare a festeggiare in Grecia ci sono anche viaggi organizzati dei nostri politici a 9 euro con pentole in regalo.
Lezione numero 8
Non siamo sudditi delle Germania, a loro si può dire anche no e la cancelliera di ferro potrebbe anche accorgersi che senza di loro si sopravvive
Lezione numero 9
E' più facile scrivere un hashtag su facebook per dire che si sta con la Grecia piuttosto che scendere in piazza quando serve e soprattutto non votare personaggi imbarazzanti
Lezione numero 10
Le immagini del popolo greco in festa portano a diverse reazioni. La prima è quella che ti fa dire  "cosa hanno da festeggiare!" poi dopo pochi secondi capisci che quello è il vero senso della democrazia, cioè un popolo che si esprime e si prende le sue responsabilità a differenza dei politici greci precedenti che hanno causato tutto questo. Da quelle immagini l'Europa unita dovrebbe ripartire non dai bilanci ne tanto meno da Angel Merkel.
venerdì 3 luglio 2015 18 vostri commenti

Europa Europa!



Un pensionato greco in lacrime davanti ad una banca in attesa di ritirare la propria pensione... nel Manifesto di Ventotene del 1944 in cui si chiedeva un'europa unita c'erano scritte cose del genere... "La civiltà moderna ha posto come proprio fondamento il principio della libertà, secondo il quale l'uomo non deve essere un mero strumento altrui, ma un autonomo centro di vita"... ora al centro della vita europea ci sono parametri, percentuali, bilanci e conti là dove una volta si parlava di diritti.
Tempi lontani quelli in cui l'unione faceva breccia nei cuori della gente, quando anche in una trasmissione Rai bastava rispondere al telefono e urlare "Europa Europa!" per vincere dei soldi.
Quell'uomo potrebbe essere mio padre, potremmo essere noi.
giovedì 2 luglio 2015 18 vostri commenti

Questione di pelle

Questi sono argomenti davvero delicati che il più delle volte non dovrebbero nemmeno essere commentati. Ma quello che ultimamente sta succedendo in questo paese porta a fare una riflessione rispetto al caso dell'arresto del militare italiano accusato di aver violentato una  quindicenne a Roma.
Nessuna parola dai politici che sono soliti cavalcare l'ondata di indignazione quando ci si trova davanti a casi analoghi. 
Provate a pensare se l'arrestato fosse stato dell'est, oppure un migrante.
Avremmo letto dopo 2 secondi il tweet di quel personaggio di Salvini con le sue ruspe, avremmo ascoltato interviste per strada con gente urlante, avremmo titoloni sui giornali e servizi in prima serata con tanto di collegamento direttamente dal posto.
Questo è il nostro paese ora, anzi meglio dire gli italiani, che poi non sono una cosa astratta ma quelli che in questo momento abbiamo vicino magari, quelli con cui condividiamo feste e cene, quelli che nella pausa pranzo stanno davanti al bancone del bar indecisi sulla tazza grande o piccola.
Le ruspe per ora stanno nella testa di qualcuno e hanno portato via parecchi neuroni.
martedì 30 giugno 2015 15 vostri commenti

55 anni















30 giugno 1960...

...55 anni fa Genova cacciava i fascisti dalle sue strade, oggi...
lunedì 29 giugno 2015 20 vostri commenti

Démos Cràtos

"In questi tempi difficili, tutti noi dobbiamo ricordare che l’Europa è la casa comune di tutti i suoi popoli. Che in Europa non ci sono padroni e ospiti. La Grecia è, e rimarrà, parte integrante dell’Europa, e l’Europa parte integrante della Grecia. Ma un’Europa senza democrazia sarà un’Europa senza identità e senza una bussola. Chiedo a tutti voi di agire con unità nazionale e compostezza, e di prendere una decisione degna. Per noi, per le generazioni future, per la storia greca. Per la sovranità e la dignità del nostro paese."

A prescindere da come la si pensi e dall'esito del referendum, in questi giorni la Grecia sta dando a tutto il mondo una lezione di democrazia.
Perché ultimamente, soprattutto dalle nostre parti, si gioca con il voto e si comanda senza avere nemmeno il mandato del popolo, ogni riferimento non è puramente casuale.
Qui invece abbiamo un premier, eletto, che ha cercato di negoziare con l'Europa anche andando contro una parte del proprio schieramento, sentendosi rispondere picche dai banchieri abbottonati di Bruxelles, non eletti da nessuno. 
Un premier che ora chiede al proprio popolo cosa deve fare, con la possibilità anche di ricevere una risposta diversa dalla propria idea.
Qui da noi questo discorso è difficile da comprendere.
martedì 23 giugno 2015 23 vostri commenti

Amor fati

Noi siamo e diventiamo quello che decidiamo.
Le porte che spesso si aprono e si chiudono davanti ai nostri occhi durante la nostra esistenza sono molte. A volte le varchiamo, altre ci giriamo da un'altra parte voltando ogni tanto la testa per vedere se c'è ancora qualcosa,  colti quasi dalla tentazione di tornare indietro.
Spesso queste occasioni, questi bivi, si ripresentano durante la nostra vita. Ex fidanzate che abbiamo lasciato o che ci hanno scaricato che rivediamo dopo anni, dandoci la possibilità di stupirci del fatto che non ci fanno più nessun effetto; oppure persone che ci ricordano cosa abbiamo fatto e magari ora non rifaremmo più.
A volte la mente rielabora il passato provando a giocare con lui, proiettandoci in un'esistenza che avremmo potuto vivere nel caso avessimo preso una determinata decisione.
Nella mia vita, come credo tutti noi, ho incontrato parecchie strade da prendere, molti bivi. Uno in particolare ha cambiato totalmente il corso dei miei anni, cioè non fare il militare. Non sto qui a raccontarvi tutto ma da quella scelta a cascata poi sono successi degli eventi e ho conosciuto persone che hanno cambiato totalmente la mia vita.
Amor fati quindi. Non so se il nostro destino è scritto, penso invece che si compia a seconda dei nostri passi fatti o non fatti, e senza essere un superuomo alla Nietzsche  la cosa importante è non avere rimpianti, ma ricordi.
martedì 16 giugno 2015 12 vostri commenti

Un amico vero

La vita alla fine è proprio questa, ti dona persone splendide e poi te le toglie.
Saluti un amico e il giorno dopo non c'è più. Ti lasci con delle cose in sospeso che dovrai fare insieme e poi invece niente.
A quasi 40 anni posso ormai dire che i veri amici sono davvero pochi, si contano davvero su una mano. Ho avuto la fortuna di conoscerti sempre di più fino a diventare amici veri... le nostre discussioni sui libri e tutti gli autori che ho conosciuto grazie a te... sul calcio quello di una volta però... e sulla vita ... le tue fotografie della nostra Genova... le risate davanti ad un magnifico risotto che adoravi tanto... la tua domanda mattutina per i problemi che avevi al computer... il tuo scetticismo sugli ebook e poi quel giorno in cui ti sei convinto e  abbiamo comprato insieme il reader... i tuoi abbracci veri... il tuo sorriso tutte le mattine quando entravo a lavorare capace di far incominciare bene la giornata a tutti... la felicità che esprimevi quando parlavi di tua figlia e della tua famiglia... quel tuo compleanno in cui la grappa non finiva più... il nostro ristorante che fantasticavamo di aprire, "L'orto", dove si doveva cucinare solamente le cose dell'orto...  e tante altre cose.
Amavi la montagna e purtroppo la montagna ti ha preso, dicevi che camminando lì ti godevi tutto.
Chiamavi Greta la tua nipotina... racconterò io a lei chi eri e che cosa rappresentavi per me, le dirò anche che per lei dopo 40 anni sei entrato in chiesa.
Tra me e te c'erano 20 anni di differenza, ma sembravamo compagni di classe.
Mi mancherai, in questo mondo persone come te ce ne sono sempre meno,  non ti dimenticherò.
Ciao Luciano.
lunedì 15 giugno 2015 8 vostri commenti

Moz Awards 2015

Oh mamma!!! 
And the winner is... Ernest!
E' la prima volta che prendo un premio come blogger, si tratta del Moz Awards 2015 come migliore blog sociale-politico 2015, tutto organizzato dal mitico Moz tramite il suo blog Moz O'Clock. Un sito che se non avete ancora scoperto siete pregati di farlo. Si trovano sempre spunti interessanti a 360° e si incontrano blogger che rendono viva la rete.
Nel frattempo mi tengo stretto questo premio perché diciamo la verità in generale ho vinto poco. Se ricordo bene anni fa vinsi un Pluto pupazzo grazie ad un concorso di ovetti kinder, è ancora in casa mia e mi guarda sconsolato ogni mattina prima di uscire di casa.
Poi grazie ad un sogno in cui leggevo sul giornale i risultati delle elezioni politiche portai a casa 1milione e 200 mila lire vincendo al lotto, mi comprai il mitico SI nero.
Come dimenticare poi quella volta in cui alla festa dell'unità (quella vera) alla tombola (non si chiamava bingo) vinsi uno scalda vivande, peccato che il presentatore urlò al microfono "venga a ritirare il premio signorina", avevo i capelli lunghissimi biondi ma delle gambe da calciatore. 
Ringrazio i lettori di Moz che mi hanno votato, essere letti fa sempre piacere, io amo scrivere e lo farei anche se mi leggesse una sola persona però se si possono avere dei compagni di viaggio è meglio. Nel mio blog butto giù inchiostro digitale postando le mie idee, alcune considerazioni a volte anche non solo di politica, senza la pretesa di avere la verità in bocca. 
Ora mi aspetto che Moz faccia come la Loren... apra la busta urlando... Erneeeeest!!
mercoledì 10 giugno 2015 21 vostri commenti

Generazione super tele

Ieri guardando mia figlia mi sono chiesto con che cosa giocherà quando sarà grande. La osservo nel box che gioca con niente facendomi tornare in mente il nostro modo di divertirci.
Costruivamo la situazione trasformando la realtà in teatro. Già da piccoli diventavamo registi di noi stessi e a volte dei nostri amici, c'erano  i primi attori e le comparse, cioè quelli che partecipavano poco e  non si occupavano troppo dell'allestimento.
Ricordo le ore passate a creare le battaglie con i soldatini quando il tempo della preparazione superava di gran lunga il gioco stesso, quando con un metro rubato dalla dispensa di papà si simulavano nordisti e sudisti, quando il sotto della scrivania diventava una tenda e le partite a Subbuteo erano la nostra Champions.
Poi il pallone. Prima il Super Tele, rigorosamente blu, a volte rosso, con un rimbalzo incredibile e l'inconfondibile rumore secco per terra. Calciare quella palla era come giocare al gratta e vinci, non si sapeva mai come sarebbe andata a finire. Una traiettoria che neanche il più moderno dei navigatori avrebbe potuto indovinare. Da sgonfio invece era meraviglioso per noi quasi il pallone della Fifa.
Il livello successivo era il Tango. Spicchi neri e bianchi, plastica dura e rumore quasi da molla. Il dolore che si provava quando lo si prendeva in faccia o su una gamba era equiparabile a quello della sconfitta con gli avversari di sempre.
Maglioni per terra, felpe o magliette a fare le porte, conteggi pazzi e risultati infiniti.
Niente prova tv.
Quando il touch era solo una parte del titolo di una canzone di Samanta Fox.

lunedì 8 giugno 2015 16 vostri commenti

Che sbadato...

...mi sono accorto di non avere ancora scritto niente sulle elezioni regionali. Il motivo? Probabilmente perché alla fine non è cambiato quasi niente in Liguria. Ormai il partito di maggioranza è quello dei non votanti.
Il quasi è d'obbligo perché si passa dalla gestione Burlando a quella dell'ex conduttore di Lucignolo, Studio aperto e Tg4. Mancano le meteorine e poi siamo al completo. 
Qui il Pd ha dato sfogo a tutta la propria arroganza presentando Raffaella Paita come candidata, ex assessore alla protezione civile della giunta regionale Burlando che durante i giorni dell'ultima terribile alluvione non si trovava nemmeno su Google. Sia chiaro le colpe del dissesto del territorio non sono solo della candidata del pd, vengono da lontano, anche da gestioni passate. 
Credo però che questo sia un esempio di come il pd e Renzi intendano la politica, un misto di arroganza e personalismo mischiata al classico pensiero "intanto a noi ci votano sempre". Invece è andata diversamente. 
Chiaramente dopo la sconfitta come è d'obbligo neanche un minimo di autocritica, anzi la colpa è sempre da cercare negli altri. Prima era colpa delle televisioni, poi di quelli che non votano, poi degli estremisti, ora del movimento che ha espresso un candidato a sinistra della Paita, che può essere criticabile ma non accusato di aver fatto vincere gli altri perché non è che alla fine dei conti  si possono sommare cavoli con mele.
Quindi nessuna analisi sulla gestione della cosa pubblica negli ultimi anni, sui tagli fatti alla sanità, sulle spese pazze,  su delle primarie che non hanno più senso dove probabilmente sono andati a votare molti che nell'urna hanno vota lo stesso Toti.
Ora qui si brinda aspettando telefonate da Arcore e l'unica emergenza che sembra interessare il neo governatore sembra essere quella dei migranti da non accogliere e dei campi Rom da abbattere. Un pegno che deve pagare alla Lega visto che è stato eletto con i loro voti. Giusto per chiarire, la destra ha già governato la regione qui e gli effetti ce li ricordiamo ancora ma si dimenticano le cose facilmente in questo paese
Mi affido all'analisi fatta da un mio concittadino sabato 6 giugno tirando giù il finestrino della macchina alla vista di Toti e Renzi sul cantiere aperto del Bisagno, altro che politologi.

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