Spesso ce la prendiamo con le istituzioni, con i politici, con le amministrazioni. Poi succedono cose che dovrebbero far riflettere, che fanno capire che il problema a volte sta anche alla base.
Come sapete Genova ogni anno, sto toccando ferro, ha la sua alluvione. Quei morti sono ancora nei nostri pensieri, vite che sono state portate via in pochi minuti. Danni che non potranno mai essere risarciti.
Ultimamente pare che la soluzione, o almeno una parte, del problema possa essere la costruzione di uno scolmatore per il famoso, purtroppo, torrente Fereggiano. Una struttura che stanno costruendo in Corso Italia, per chi conosce Genova la promenade con vista sul mare, quartiere diciamo così di "ricchi", persone che stanno bene, a volte anche "non genovesi" che si fanno vedere ogni tanto con la casetta a due passi dal mare.
Fin qua semplice cronaca.
Peccato che 9 famiglie, anzi 8 perché una si è ritirata, hanno pensato bene di fare
un ricorso contro la copertura del cantiere dello scolmatore perché secondo loro danneggia l'immagine, definita "uno sfregio al paesaggio".
Nessuno vuole togliere il diritto di fare un ricorso, ci mancherebbe, quindi
il movimento 5 stelle di Genova può stare tranquillo. Ma mi domando come si possa minimamente pensare di provare a bloccare la costruzione di una struttura che potrebbe essere utile alla causa di tutti per questioni di "bellezza".
Non mi piace ragionare in termini di classi, che esistono ancora sia chiaro, ma qui sembra davvero di avere a che fare con quelli che vivono in una palla di vetro.
Per noi che viviamo con gli allerta ogni volta che piove, meglio avere l'occhio infastidito da una bruttura architettonica, tra l'altro temporanea perché sparirà una volta finiti i lavori, piuttosto che svegliarsi con un metro di acqua in casa.
Noi negli ultimi anni quando parlavamo di vista intendevamo l'immagine in alto... sotto tutta quell'acqua c'è via Fereggiano e purtroppo delle vite.
Ma spesso il termine collettività non si riesce proprio a capire.