venerdì 24 maggio 2019

Non posso stare a casa

Non posso stare a casa. Non me lo posso permettere e non potrei guardarmi allo specchio. 
Non posso stare a casa mentre la mia città, medaglia d'oro per la resistenza, viene continuamente insultata da organizzazioni che non dovrebbero esistere, da commemorazioni di fascisti che non hanno mai rinnegato il regime autoritario.
Non posso stare a casa perché il mio bisnonno era socialista e non ha mai abbassato la testa davanti alle camicie nere, negli anni in cui quel colore non era quello di Casapound e Forza Nuova ma quello degli squadristi. 
Non posso stare a casa perché nel 1960 mio padre li ha cacciati i fascisti dalla mia città quando a distanza di 15 anni dalla liberazione volevano parlare in una piazza.
Non posso stare a casa perché, anche se non lo sono, sento la tuta blu di mio papà cucita addosso come una seconda pelle. 
Non posso stare a casa perché ho ancora in mente le immagini del G8, le infiltrazioni, Fini che dirige le manovre da Forte San Giuliano, le imboscate, le botte su Mani Tese inermi, le cariche sul corteo del Sabato contro donne, ragazzi e anziani, le molotov messe nella Diaz e i pestaggi nella caserma di Bolzaneto. 
Non posso stare a casa perché le grate e le zone rosse nella mia città non le voglio più vedere.
Non posso stare a casa finché vedrò lanciare lacrimogeni ad altezza uomo. 
Non posso stare a casa perché in questo paese ancora una volta viene massacrato uno che grida più volte di essere un giornalista. 
Non posso stare a casa perché voglio che mia figlia cresca coi valori della Resistenza, libera. 
Non posso stare a casa perché non si può più delegare e stare in silenzio, non possiamo più pensare tanto ci sarà qualcuno che andrà, non possiamo più lasciare spazi vuoti riempiti da questi personaggi incostituzionali.
Non possiamo più stare a casa. 



11 commenti:

  1. ...c'è solo la strada su cui puoi contare,
    la strada è l'unica certezza...

    G.Gaber

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  2. No, non possiamo più stare a casa.
    Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
    Gramsci

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  3. Mio nonno materno era socialista e fini' in gattabuia perche' diceva cose che non piacevano al Podesta'.

    Ora va in un contesto di sinistra ortodossia e prova a citare alcuni fatti ad esempio stragi ed eccidi dei partigiani della Garibaldi, la barbarie violenta inflitta da molti criminali alloctioni importati dai sinistri e usati come arma di fatto contro borghesi e proletari italiani), la violenza ideologica brutale da parte di energumeni anarcoidi, gli stupri commessi a Parma e altrove dagli antifascisti, e vedi che fine fai.
    Insofferenza per il pensiero che non sia conforme, pensiero critico bandito.

    I nazisti bruciavano i libri.
    Ora i fonfamentalisti progressisti liberal (post) comunisti censurano i marxisti che non si allineano come Preve o Fusaro, fanno fuori gli editori (e tutti i suoi libri) come Altaforte.
    Okkupano i luoghi di antifasciti "meno atifascisti" di loro (v. JacopoFo etc.) coem una vola uccidevano i partigiano non sufficientemente "comunisti", ortodossi.

    Dallo squadrismo ideologico e fisico nero a quello rosso, rosso e nero o arcobalenico.
    I fascisti sono meno pericolosi dei fascisti anti.
    Perche' se su una confezione c'e' scritto cornetto di merda io non mi metto a morderlo. Se invece c'e' scritto cornetto alla cioccolata e dentro, sotto un sottile strato, c'e cacca, e' molto piu' pericoloso.

    Resistere a questi controrivoluzionari, utili idioti sinistroidi manipolati dalle aristicrazia finanziarie cosmopolite.
    Antifascisti molto piu' pericolosi.
    Resistere contro di voi, controrivoluzionari dissimulati.

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  4. "Io continuo a dire che i peggiori criminali sono tutte le persone che girano la testa dall'altra parte quando vedono il male e sanno che è male. Ho solo ventun'anni ma so già che ci sono state troppe guerre... E voi che avete più di ventun'anni dovreste essere anche più saggi. La maniera migliore di rispondere a tutte queste domande è porsele. Ma molte persone devono prima trovarsi nel vento."

    Blowin’ in the Wind (Bob Dylan)

    L.

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  5. Leggo posizioni quasi agli antipodi..da parte mia, credo che si faccia molto più sana ed utile cosa, ad ignorare queste manifestazioni di poveracci - così come gli stand al Salone di Torino. Stiamo facendoli passare per vittime, diamo la possibilità a certi commentatori di renderli utili, esistenti, vivi.
    Affrontandoli con l'odio delegittimiamo la nostra sacrosanta posizione, fornendo loro ulteriore spunto.
    No.. se dobbiamo fare danni, meglio stare a casa.
    Non facciamo l'errore di farli sentire vivi, importanti, addirittura necessari.

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    1. Sono le persone che, col proprio arbitrio e discernimento, decideranno se quelle idee politiche sono positive, negative, etc. e non dei nuclei di fascisgtoidianti facinorosi che usano le loro censure e prevaricazioni brutali.

      Qi si torna all'antica ipocrisia che la democrazia dei sinistri e' solo quella che va genio a loro (una volta erano i soviet, il comitato centrale, ora sono i collettivi antifa, le castalie di neosoviet radical chic, intellettuali semicolti alla Lerner, alla Mentana, alla Saviano, gli organi di vigilanza alla Zuckerberg sul web contro le bufale (vostre, le nostre vanno sempre bene).

      Non e' che essendo fascisti al contrario si sia meglio dei fascisti. Anzi... cornetto di merda rivestito di cioccolata molto piu' pericoloso!

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  6. Non stare a casa, ma ovunque vai abbi cura di te, che in giro c'è gente pericolosa.

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  7. Si sta a casa o si esce. Per me vale la seconda.

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  8. Eh.
    Tempi brutti arriveranno.
    Resistere resistere resistere.

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  9. Neanch'io posso stare a casa.
    Che siano in quattro o in quattromila.

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